Cassazione penale Sez. V sentenza n. 42250 del 29 novembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:42250PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare personale può essere legittimamente disposto dal giudice competente solo in presenza di concreti e specifici elementi che giustifichino l'attuale sussistenza delle esigenze cautelari previste dalla legge, quali il pericolo di fuga, di reiterazione del reato o di inquinamento probatorio, da valutarsi in relazione alle caratteristiche del fatto, alla personalità dell'indagato e alle altre circostanze del caso concreto. Il giudice è tenuto a motivare in modo esauriente e congruo le ragioni che lo hanno indotto a ritenere integrati i presupposti per l'applicazione della misura cautelare, non essendo sufficiente una mera enunciazione formale dei requisiti di legge. Tuttavia, la rinuncia all'impugnazione da parte dell'imputato, ove non sia determinata da cause sopravvenute che precludano il suo interesse al gravame, comporta l'inammissibilità del relativo ricorso, senza che residuino oneri di spese o sanzioni a suo carico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Presidente

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. SANDRELLI ((omissis)) - Consigliere

Dott. ARMANO Uliana - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

SI. Va. , nato il (OMESSO);

Sentite le Requisitorie del PG. (nella persona del Cons. Dott. ((omissis))) che ha chiesto dichiarasi l'inammissibilita' del ricorso per rinuncia;

Udito il dif. Avv. ((omissis)), delega dell'Avv. (Ndr: testo originale non comprensibile);

sentita la Relazione svolta dal Cons. Dott. SANDRELLI ((omissis)).

IN FATTO

La difesa di SI.Va. ricorre avverso l'Or…

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