Il possesso di un documento di identità straniero falso, anche se privo di contraffazione del sigillo pubblico, integra il reato di cui all'art. 468 c.p. in quanto l'uso di tale documento, apparentemente proveniente da un determinato Stato, è necessario per la sua confezionamento e rappresenta pertanto l'utilizzo di un pubblico sigillo contraffatto, a prescindere dalla sua grossolanità o meno. La condotta del semplice detentore del documento falso, valido per l'espatrio, è pertanto punibile ai sensi dell'art. 468 c.p., a prescindere dalla sussistenza degli elementi costitutivi della contraffazione o dell'uso del sigillo pubblico, essendo sufficiente l'utilizzo del documento falso per la sua stessa realizzazione. L'accertamento della falsità del documento, anche se non ictu oculi, non esclude la configurabilità del reato, essendo necessario un esame approfondito anche con mezzi strumentali per la sua scoperta.