Cassazione penale Sez. V sentenza n. 54690 del 5 dicembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:54690PEN

Massima

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Il comportamento aggressivo e le lesioni personali accertati dalla polizia giudiziaria, unitamente alla chiara e precisa deposizione della persona offesa, costituiscono elementi di prova idonei a fondare la responsabilità penale dell'imputato per il reato di lesioni personali, anche in assenza di ulteriori riscontri, purché la motivazione del giudice di merito sia logica, esaustiva e priva di vizi logici. La valutazione dell'attendibilità della persona offesa è una questione di fatto riservata ai giudici di merito, sindacabile in sede di legittimità solo in caso di manifeste contraddizioni. Tuttavia, la pena inflitta per il reato di minaccia deve essere ricondotta entro il limite edittale massimo previsto al momento della commissione del fatto, anche in assenza di uno specifico motivo di impugnazione, in applicazione analogica del principio di cui all'art. 129 c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - rel. Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 12/05/2016 del TRIBUNALE di PESCARA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. BARBARA CALASELICE;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. Lignola Ferdinando che ha concluso chiedendo l'inammissibilita';
Udito il difensore, avv. (OMISSIS), quale sostituto processuale dell'avv. (OMISSIS), che ha concluso per la parte civile, chieden…

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