Il requisito di reclutamento a tempo determinato mediante procedura concorsuale, previsto dall'art. 20, comma 1, lett. b) del D.Lgs. n. 75/2017 ai fini della stabilizzazione del personale non dirigenziale, deve essere interpretato in senso restrittivo, richiedendo l'espletamento di una procedura selettiva caratterizzata dall'emanazione di un bando, dalla valutazione comparativa dei candidati e dalla compilazione di una graduatoria finale di merito, la cui approvazione rappresenta l'atto conclusivo del procedimento preordinato all'individuazione dei soggetti idonei. Tale requisito non può ritenersi soddisfatto dalla mera valutazione del curriculum vitae e dalla nomina, avente carattere fiduciario, da parte del Direttore Generale, come avviene nella procedura di conferimento degli incarichi dirigenziali ai sensi dell'art. 15-septies del D.Lgs. n. 502/1992, in quanto tale modalità di reclutamento non configura una procedura concorsuale ai sensi della normativa sulla stabilizzazione del personale precario. Pertanto, il dirigente amministrativo assunto con tale procedura non può vantare un diritto soggettivo alla stabilizzazione ai sensi dell'art. 20, comma 1, del D.Lgs. n. 75/2017, bensì una mera aspettativa di fatto all'indizione di una procedura concorsuale parzialmente riservata, ai sensi del successivo comma 2 della medesima disposizione, la cui attivazione rimane nella discrezionalità dell'amministrazione.