Il vincolo paesaggistico relativo ex art. 7 della legge n. 1497/1939 consente la sanatoria di opere abusive realizzate anteriormente all'introduzione di un successivo vincolo di inedificabilità assoluta, purché l'intervento sia compatibile con il contesto urbano e non alteri lo stato dei luoghi o intercetti particolari visuali panoramiche, secondo il parere favorevole dell'autorità comunale competente. In tal caso, è legittima l'autorizzazione comunale al completamento funzionale dell'immobile oggetto di condono edilizio, ai sensi dell'art. 35, comma ottavo, della legge n. 47/1985, in quanto tale intervento non costituisce una nuova costruzione. Il principio di diritto affermato dalla giurisprudenza amministrativa è che l'amministrazione deve valutare la domanda di sanatoria in relazione alla normativa vigente al momento della decisione, a prescindere dall'epoca di introduzione del vincolo, salvo che si tratti di vincoli di inedificabilità assoluta, i quali precludono in ogni caso la possibilità di condono. Pertanto, la pubblica amministrazione non può negare la sanatoria di un'opera abusiva realizzata anteriormente all'introduzione di un vincolo di inedificabilità assoluta successivo, qualora l'intervento risulti compatibile con il vincolo paesaggistico relativo previgente, secondo la valutazione positiva dell'autorità comunale competente. In tali ipotesi, l'amministrazione può autorizzare il completamento funzionale dell'immobile, senza che ciò possa essere qualificato come una nuova costruzione.