Tribunale Amministrativo Regionale Puglia - Lecce sentenza n. 1125 del 2016

ECLI:IT:TARLE:2016:1125SENT

Massima

Generata da Simpliciter
Il diniego del permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato nei confronti di uno straniero extracomunitario, adottato sulla base di una sentenza penale di condanna per reati di cui all'art. 381 c.p.p., non può essere automatico ma richiede che l'amministrazione valuti previamente se l'interessato rappresenti effettivamente una minaccia per l'ordine pubblico o la sicurezza dello Stato, in applicazione del principio di proporzionalità e del bilanciamento degli interessi in gioco. L'automatismo del diniego, previsto dalla normativa vigente al momento dell'adozione del provvedimento impugnato, è stato dichiarato costituzionalmente illegittimo dalla Corte Costituzionale, in quanto viola il diritto dello straniero al rispetto della sua vita privata e familiare, tutelato dall'art. 8 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo. Pertanto, l'amministrazione, nel valutare l'istanza di rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno, è tenuta a effettuare un esame individualizzato della posizione del richiedente, considerando la gravità del reato commesso, il suo grado di pericolosità sociale, il suo percorso di integrazione e il suo legame con il territorio, al fine di bilanciare adeguatamente l'esigenza di tutela dell'ordine pubblico e della sicurezza con il diritto dello straniero al rispetto della sua vita privata e familiare. Solo all'esito di tale ponderata valutazione, l'amministrazione potrà legittimamente adottare un provvedimento di diniego del permesso di soggiorno.

Sentenza completa

N. 00226/2011
REG.RIC.

N. 01125/2016 REG.PROV.COLL.

N. 00226/2011 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia

Lecce - Sezione Seconda

ha pronunciato la presente

SENTENZA

Sul ricorso r.g. n. 226 del 2011, proposto da:
- ((omissis)), rappresentato e difeso dall’Avv. ((omissis)) (
in precedenza dall’Avv. ((omissis))
), con domicilio ex art. 25 c.p.a. presso la Segreteria del T.A.R.;

contro

- la Questura di Lecce e il Ministero dell’Interno, rappresentati e difesi dall’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Lecce e presso la medesima per legge domiciliati;

per l’annullamento

- del provvedimento prot. n. 52/2010 emesso dal Questore di Lecce in data 14.7.2010, con cui era rigettata l’istanza presentata dal ricorrente e volta a ottenere il rilascio del permesso di soggiorno per motivi di lav…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.