L'ordine di demolizione di opere edilizie abusive è un provvedimento vincolato e sufficientemente motivato con la sola constatazione dell'accertata abusività dell'opera, senza necessità di una specifica valutazione delle ragioni di interesse pubblico o di una comparazione con gli interessi privati coinvolti. L'adozione di tale provvedimento sanzionatorio è doverosa e obbligatoria per l'amministrazione comunale, a seguito del rigetto della domanda di condono edilizio presentata dal privato, in applicazione della disciplina di cui all'art. 32, comma 43, del d.l. n. 269/2003, che impone l'applicazione delle sanzioni previste dal d.P.R. n. 380/2001 per le opere non suscettibili di sanatoria. Il procedimento sanzionatorio è autonomo e distinto da quello eventuale e successivo per l'accertamento di conformità, sicché la pendenza di un giudizio su quest'ultimo non costituisce impedimento all'esercizio del potere comunale di irrogare la sanzione demolitoria, in assenza di specifiche misure cautelari. Inoltre, l'indicazione dell'area di sedime da acquisire al patrimonio comunale non è requisito di validità dell'ordinanza di demolizione, essendo elemento essenziale del distinto e successivo provvedimento di accertamento della mancata ottemperanza.