La confisca di beni disposta nell'ambito di un procedimento di prevenzione personale e patrimoniale può essere oggetto di opposizione da parte di terzi estranei al procedimento, i quali devono avere la possibilità di dimostrare la legittima provenienza dei beni confiscati. Il giudice dell'esecuzione è tenuto a valutare rigorosamente gli elementi di prova addotti dal terzo, senza inversione dell'onere probatorio, al fine di accertare se i beni confiscati rientrino effettivamente nella sua sfera patrimoniale e non siano invece il frutto di attività illecite. La mancata citazione del terzo interessato nel procedimento di prevenzione non determina di per sé l'illegittimità della confisca, ma impone al giudice dell'esecuzione di garantire il contraddittorio e l'effettiva partecipazione del terzo al giudizio di opposizione, al fine di tutelare il suo diritto di difesa. Il provvedimento del giudice dell'esecuzione sulla opposizione del terzo non è impugnabile con ricorso per cassazione, ma richiede la previa proposizione di opposizione ai sensi dell'art. 667 c.p.p., comma 4, seconda parte.