Cassazione penale Sez. V sentenza n. 3369 del 31 gennaio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:3369PEN

Massima

Il rischio consentito nell'ambito delle competizioni sportive, in assenza di violazione del dovere di lealtà sportiva, esclude la responsabilità penale dell'atleta che, nel corso di un'azione di gioco, cagioni lesioni all'avversario. Pertanto, ai fini della configurabilità del dolo o della colpa, il giudice deve accertare con approfondita motivazione se l'evento lesivo sia riconducibile a tale rischio consentito, tenendo conto di tutte le circostanze concrete, quali il possesso della palla da parte della vittima, la possibilità per l'agente di interrompere l'azione, le condizioni del terreno di gioco e l'eventuale precedente fallo subito dall'imputato. L'omessa o insufficiente valutazione di tali elementi integra un vizio di motivazione che comporta l'annullamento della sentenza con rinvio per un nuovo esame.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Presidente

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. MARASCA Genna - rel. Consigliere

Dott. SANDRELLI Giangiacom - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) RO. ED. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 119/2009 GUP PRESSO TRIB.MINORI di ANCONA, del 15/06/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GENNARO MARASCA;

Udito il Pubblico Ministero in persona del Dr. Baglione Tindari, che ha concluso per l'annullamento con rinvio della sentenza impugnata per vizio di motivazione;

Udito il difensore dell'imputato avvocato ((omissis)), che…

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