Cassazione penale Sez. V sentenza n. 35776 del 3 ottobre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:35776PEN

Massima

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La mancata espressa attestazione da parte dell'autorità ricevente delle modalità di identificazione del querelante non determina l'invalidità della querela, essendo sufficiente che l'identificazione possa desumersi dalla sequenza procedimentale, come nel caso di ratifica dell'atto da parte del querelante. Pertanto, l'identificazione del querelante può ritenersi validamente avvenuta anche in assenza di una specifica indicazione nell'atto, purché risulti comunque accertata nel corso del procedimento, in conformità con l'orientamento giurisprudenziale consolidato che considera la mancata identificazione una mera irregolarità sanabile e non un vizio che comporta l'inammissibilità della querela.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. OLDI Paolo - Presidente

Dott. SANDRELLI Gian Giaco - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silva - rel. Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI SALERNO;

nei confronti di:

1) GE. FR. N. IL (OMESSO);

2) BA. MA. N. IL (OMESSO);

3) DI. BE. MA. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 176/2007 GIUDICE DI PACE di EBOLI, del 15/10/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 09/06/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. S…

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