Cassazione penale Sez. II sentenza n. 9191 del 24 febbraio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:9191PEN

Massima

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Il reato di frode informatica si configura quando vi sia un intervento senza diritto, con qualsiasi modalità, su dati, informazioni o programmi contenuti in un sistema informatico o telematico, al fine di procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno. Tuttavia, perché tale reato possa ritenersi integrato, è necessario che l'intervento sul sistema informatico abbia effettivamente alterato il regolare funzionamento dello stesso, rendendolo cieco e incapace di rilevare gli illeciti commessi. Qualora, invece, le condotte poste in essere, pur costituendo irregolarità e anomalie contabili, siano state di immediata evidenza e rilevabilità da parte degli organi di controllo, non può configurarsi il reato di frode informatica, in quanto manca l'elemento essenziale dell'occultamento e della fraudolenta dissimulazione. Analogamente, il reato di truffa richiede la prova di artifici e raggiri idonei a indurre in errore la persona offesa e a determinarla a compiere atti di disposizione patrimoniale che non avrebbe altrimenti compiuto, con la finalità di procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto. Tuttavia, qualora le condotte contestate, pur costituendo gravi irregolarità disciplinari, non siano state caratterizzate da un intento fraudolento e dalla consapevolezza di indurre in errore la persona offesa, non può configurarsi il reato di truffa, essendo necessario il dolo specifico di profitto ingiusto. Inoltre, ai fini della configurabilità del reato di truffa, è necessario che il danno sia effettivamente subito dalla persona offesa indicata nell'imputazione, non potendo essere identificata come tale l'istituto di credito qualora il pregiudizio economico sia stato patito dai singoli correntisti a vantaggio dei quali sono state poste in essere le condotte irregolari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DAVIGO Piercamillo - Presidente

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. PAZZI Alberto - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) s.p.a., con sede in (OMISSIS), in persona del legale rappresentante pro tempore;
nel procedimento penale promosso nei confronti di (OMISSIS), nato a Treviglio il 22.7.1964, e (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 3262/2013 del 22.10.2015 della Corte di Appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Alberto Pazzi;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. CASELLA…

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