Cassazione penale Sez. I sentenza n. 18036 del 23 aprile 2018

ECLI:IT:CASS:2018:18036PEN

Massima

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Il provvedimento di concessione o diniego di una misura alternativa alla detenzione, quale l'affidamento in prova al servizio sociale o la detenzione domiciliare, deve essere adeguatamente motivato alla luce di una valutazione complessiva della personalità del condannato, tenendo conto non solo della gravità e non episodicità del reato commesso, ma anche di ogni altro elemento rilevante ai fini della prognosi di positivo reinserimento sociale, come l'esito di eventuali precedenti misure alternative già concesse, il comportamento tenuto durante l'esecuzione della pena, la sussistenza di riferimenti affettivi e lavorativi, nonché l'assenza di concreti pericoli di recidiva. Il giudice non può ignorare il pregresso giudizio positivo espresso in sede di precedente affidamento in prova, né può esimersi dal valutare se il diniego della nuova misura possa incidere negativamente sull'opera di rieducazione già svolta. Inoltre, il giudice deve consentire al condannato la produzione di elementi probatori rilevanti ai fini della decisione, senza preclusioni temporali irragionevoli. La motivazione del provvedimento deve essere logica e coerente, evitando contraddizioni interne tra le argomentazioni addotte a sostegno del diniego di una misura alternativa e quelle poste a base della concessione di una diversa misura.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MAZZEI Antonella P. - Presidente

Dott. VANNUCCI Marco - Consigliere

Dott. BIANCHI Michele - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - rel. Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI TORINO;
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
nel procedimento a carico di quest'ultimo;
avverso l'ordinanza del 15/03/2017 del TRIB. SORVEGLIANZA di TORINO;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ROCCHI GIACOMO;
lette le conclusioni del PG che ha chiesto il rigetto del ricorso del P.M..
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza indicata in epigrafe, il Tribunale di Sorveglianza di Torino rigettava la richiesta di (OMISSIS) …

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