Cassazione penale Sez. V sentenza n. 17786 del 7 aprile 2017

ECLI:IT:CASS:2017:17786PEN

Massima

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La credibilità della persona offesa, ove valutata come soggettivamente e oggettivamente attendibile dal giudice di merito, può costituire prova sufficiente per la condanna dell'imputato, anche in assenza di riscontri esterni, salvo che non emergano elementi concreti in grado di suscitare dubbi sulla sua genuinità. Il giudice di legittimità non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, se non in presenza di vizi logici o di motivazione manifestamente illogica. La pena deve essere commisurata alla gravità del fatto, alla capacità a delinquere dell'imputato e al suo comportamento processuale, senza che la mera prospettazione di una diversa ricostruzione fattuale possa comportare la censura della determinazione sanzionatoria. Il termine prescrizionale può essere sospeso per le cause previste dalla legge, senza che ciò comporti una violazione del principio di ragionevole durata del processo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO ((omissis)) - Presidente

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - rel. Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 15/02/2016 della CORTE APPELLO di FIRENZE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 12/01/2017, la relazione svolta dal Consigliere Dott. VESSICHELLI MARIA;
Udito il Procuratore Generale in persona della Dott.ssa LORI PERLA, che ha concluso per l'inammissibilita'.
Udito il difensore Avv.to (OMISSIS) per l'imputato e Avv.to (…

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