Cassazione penale Sez. III sentenza n. 15795 del 5 aprile 2013

ECLI:IT:CASS:2013:15795PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare l'ordinanza cautelare, non può riesaminare la ricostruzione dei fatti e le valutazioni di merito compiute dal giudice di merito, ma deve verificare soltanto la congruità e logicità della motivazione rispetto al fine giustificativo del provvedimento. Pertanto, in presenza di una motivazione adeguata e immune da illogicità evidenti, il ricorso per cassazione deve essere dichiarato inammissibile, in quanto il controllo di legittimità non può estendersi alla rivalutazione delle risultanze probatorie e delle esigenze cautelari, che rientrano nella competenza esclusiva del giudice di merito. Inoltre, il pericolo di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare, può essere desunto dalle modalità e dalla gravità del fatto, nonché dalla personalità dell'agente, senza che il giudice di legittimità possa sindacare tali apprezzamenti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LOMBARDI ((omissis)) - Presidente

Dott. GRILLO Renato - Consigliere

Dott. MARINI Luigi - Consigliere

Dott. ORILIA Lorenzo - Consigliere

Dott. ROSI Elisabetta - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 618/2010 TRIB. LIBERTA' di PALERMO, del 16/05/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ELISABETTA ROSI;

sentite le conclusioni del PG Dott. MONTAGNA Alfredo che ha chiesto il rigetto.

RITENUTO IN FATTO

1. Il Tribunale di Palermo, con ordinanza del 16 maggio 2012 ha rigettato il riesame avverso l'ordinanza emessa il 24 aprile 2012, dal G.I.P. presso il Tribunale di Trapani, che aveva …

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