L'art. unico della legge 18 marzo 1959 n. 132 che riserva allo stato, l'esercizio direttamente, o tramite concessionari, della pubblicita` sui beni affidati all'amministrazione delle ferrovie, anche quando essa sia visibile o percepibile da strade od aree pubbliche, non e` stato abrogato dalla disciplina dell'imposta comunale sulle pubblicita` e dei diritti sulle pubbliche affissioni di cui al d.p.r. 26 ottobre 1972 n. 639. in detta ipotesi (prima dell'entrata in vigore delle disposizioni introdotte in via innovativa e non interpretativa, dall'art. 14 del d.l. 1 luglio 1986 n. 318, convertito, con modificazioni, in legge 9 agosto 1986 n. 488), deve escludersi che la pubblicita` sia assoggettata al consenso dell'autorita` municipale, prescritto per le affissioni in spazi non comunali dall'art. 28 quarto comma del citato decreto e tale norma resta applicabile nella parte in cui dispone il pagamento dell'imposta sulla pubblicita` in misura pari ai diritti sulle pubbliche affissioni ridotti al cinquanta per cento, ferma l'operativita`, anche per tale misura ridotta, delle maggiorazioni contemplate dal successivo art. 30 quarto comma in relazione all'estensione del manifesto (dovendosi intendere il rinvio tariffario di cui all'art. 28 esteso a tutte le ipotesi previste dal medesimo art. 30). da vedere: [s84\06023]