Cassazione penale Sez. I sentenza n. 26002 del 6 luglio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:26002PEN

Massima

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Il riconoscimento del vincolo della continuazione tra il reato associativo di tipo mafioso e i reati fine richiede che questi ultimi siano stati programmati nelle loro linee essenziali sin dal momento costitutivo del sodalizio criminoso. Non è configurabile la continuazione quando i reati fine, pur rientrando nell'ambito delle attività del sodalizio e finalizzati al suo rafforzamento, non erano programmabili ab origine perché legati a circostanze ed eventi contingenti e occasionali o comunque non immaginabili al momento iniziale dell'associazione. L'accertamento del medesimo disegno criminoso deve pertanto fare riferimento al momento genetico della deliberazione criminosa, non essendo sufficiente la mera constatazione che i reati fine rientrassero negli obiettivi tipici dell'associazione mafiosa. Ove il giudice non fornisca una spiegazione logica e plausibile, fondata su elementi fattuali concreti desumibili dalle sentenze di condanna, circa la prevedibilità e programmabilità dei reati fine al momento dell'adesione dell'imputato all'associazione, il riconoscimento della continuazione risulta privo di adeguata motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SANDRINI Enrico Giusep - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - rel. Consigliere

Dott. APRILE Stefano - Consigliere

Dott. RUSSO Carmine - Consigliere

Dott. GALATI Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI PALERMO;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 22/09/2021 della CORTE ASSISE APPELLO di PALERMO;
udita la relazione svolta dal Consigliere DOMENICO FIORDALISI;
lette le conclusioni del PG;
Il Procuratore generale, M. Francesca Loy, chiede l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata.
RITENUTO IN FATTO
1.1. Il Procuratore generale della Repubblica presso la Corte…

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