Cassazione penale Sez. V sentenza n. 38990 del 4 ottobre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:38990PEN

Massima

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La formazione di un atto presentato come la riproduzione fotostatica di un documento originale, in realtà inesistente, al fine di attestarne artificiosamente l'esistenza e i connessi effetti probatori, integra il reato di falsità materiale di cui all'art. 476 c.p., anche qualora l'imputato sia intervenuto su atti originali per "costruire" il finto biglietto di cancelleria. Inoltre, l'esercizio abusivo della professione legale ai sensi dell'art. 348 c.p. sussiste anche quando l'imputato, pur facendo riferimento alla parte in contestazione, supera il limite consentito dalla sua formazione professionale, senza che la mera asserzione difensiva di buona fede possa escludere la responsabilità. Il reato di falsità documentale è plurioffensivo e può incidere anche sulla sfera patrimoniale del soggetto verso il quale il falso documento è stato speso, legittimando le statuizioni civili accessorie. I reati in questione non sono prescritti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. SANDRELLI Gian Giacomo - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - rel. Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 430/2009 CORTE APPELLO di CATANIA, del 30/09/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 03/07/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MAURIZIO FUMO;

udito il PG nella persona del sost. proc. gen. d.ssa G. Fodaroni che ha chiesto rigettarsi il ricorso;

udito il difensore, avv. (OMISSIS), che, illustrando i motivi di ricors…

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