Cassazione penale Sez. III sentenza n. 9088 del 5 marzo 2021

ECLI:IT:CASS:2021:9088PEN

Massima

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Il reato di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990 è configurabile quando vi sia un accordo tra più soggetti finalizzato a costituire una struttura permanente in cui ciascun associato svolge un ruolo e un compito nell'ambito di un programma criminoso comune, volto alla commissione di una serie indeterminata di delitti di cui all'art. 73 del medesimo decreto, preordinati alla cessione o al traffico di droga. La prova del vincolo associativo può essere data anche attraverso l'accertamento di facta concludentia, quali i contatti continui tra gli spacciatori, i frequenti viaggi per il rifornimento della droga, le basi logistiche, le forme di copertura e i beni necessari per le operazioni delittuose, le forme organizzative, sia di tipo gerarchico che mediante divisione dei compiti tra gli associati, la commissione di reati rientranti nel programma criminoso e le loro specifiche modalità esecutive. Ai fini della configurabilità del reato associativo non è necessario un patto espresso tra gli associati, essendo sufficiente desumere il vincolo dalle modalità esecutive dei reati-fine e dalla loro ripetizione, dai rapporti tra gli autori, dalla ripartizione dei ruoli in vista del raggiungimento di un comune obiettivo e dall'esistenza di una struttura organizzativa, anche non particolarmente complessa, indicativa della continuità temporale del vincolo criminale. In tema di misure cautelari personali, per i reati di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p., tra cui il reato di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990, opera una presunzione relativa di sussistenza delle esigenze cautelari e di adeguatezza della custodia cautelare in carcere, che può essere superata solo dalla prova contraria, ovvero dalla deduzione di elementi specifici, da parte dell'indagato, idonei a dimostrare l'insussistenza delle esigenze cautelari o la possibilità di soddisfarle con misure meno afflittive. Lo stato di incensuratezza dell'indagato e la sua giovane età non sono di per sé sufficienti a vincere tale presunzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. CERRONI Claudio - Consigliere

Dott. DI STASI Antonel - rel. Consigliere

Dott. NOVIELLO Giuseppe - Consigliere

Dott. ZUNICA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 22/07/2020 del Tribunale di Caltanissetta;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere DI STASI Antonella;
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale TOCCI Stefano, che ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso;
lette le conclusioni scritte dell'avv. (OMISSIS), difensore dell'imputato, che ha c…

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