Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 42036 del 5 ottobre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:42036PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: Nelle misure di prevenzione personale e patrimoniale, il giudice può legittimamente confermare la pericolosità sociale dell'indiziato e la sproporzione tra i suoi redditi leciti e il patrimonio acquisito, anche in assenza di condanne definitive, purché la motivazione del provvedimento faccia puntuale riferimento a elementi concreti e specifici, quali precedenti condanne per reati aggravati dalla finalità mafiosa, il ruolo di rilievo rivestito all'interno dell'associazione criminale e l'assenza di lecite fonti di reddito sufficienti a giustificare l'incremento patrimoniale. Il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione in tali ambiti è limitato alla verifica della congruità e completezza della motivazione, senza poter riesaminare nel merito gli elementi di fatto posti a fondamento della decisione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IPPOLITO Francesco - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - rel. Consigliere

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso il decreto del 09/06/2015 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
Sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. MAURIZIO GIANESINI;
lette/sentite le conclusioni del PG Dott. A. BALSAMO che ha chiesto la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il difensore di (OMISSIS) ha proposto ricorso per Cassazione contro il decreto con il quale la Corte di Appello di NAPOLI aveva solo par…

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