Cassazione penale Sez. V sentenza n. 38350 del 24 ottobre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:38350PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Le espressioni offensive e minacciose, anche se pronunciate in un contesto di tensione e reciproche denunce, integrano il reato di ingiuria e minaccia, senza che possa essere invocata l'esimente della provocazione. Il giudice, nel valutare la configurabilità di tali reati, deve accertare la sussistenza della condotta offensiva e minacciosa, a prescindere dalla reciprocità delle offese o dal clima di tensione preesistente tra le parti. La condanna per tali reati è pertanto legittima, anche in assenza di una specifica motivazione in ordine all'esclusione dell'esimente della provocazione, qualora questa non sia stata oggetto dei motivi di impugnazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Presidente

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giacomo - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Al. Lu. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza del Tribunale di Trani, Sezione distaccata di Canosa di Puglia, in data 15.6.2010;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Carlo Zaza;

udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Enrico Delehaye, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con la s…

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