Cassazione penale Sez. II sentenza n. 24743 del 1 luglio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:24743PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel determinare la pena per il reato di danneggiamento di cui all'art. 639 c.p., è tenuto a operare la riduzione per le circostanze attenuanti generiche già riconosciute in sede di primo grado, in ossequio al principio di proporzionalità della pena rispetto alla gravità del fatto e alla colpevolezza dell'imputato. Tuttavia, il ricorso per cassazione avverso la sentenza di secondo grado è inammissibile laddove si limiti a riproporre in modo generico le medesime doglianze già esaminate e ritenute infondate dal giudice del gravame, senza fornire nuovi e specifici motivi di impugnazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. FUMU Giacomo - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

avv. ((omissis)) difensore di Gi. Ho. , nato a (OMESSO) il (OMESSO);

avverso la sentenza del Tribunale di Genova, in data 7.4.2009.

Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal consigliere Dr. ((omissis)).

Udita la requisitoria del sostituto procuratore generale, nella persona del Dr. ((omissis)), il quale ha chiesto ex articolo 619 c.p.p., rettificarsi la pena attesa la concessione delle circostanze attenuanti generich…

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