Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 51153 del 19 dicembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:51153PEN

Massima

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Il reato di furto si configura solo quando l'agente abbia agito con coscienza e volontà di impossessarsi della cosa altrui, sottraendola al legittimo detentore. Pertanto, qualora emerga che il bene sia stato sottratto per mera distrazione o errore, senza l'elemento soggettivo del dolo, non può ritenersi integrato il reato di furto, dovendosi escludere la responsabilità penale dell'imputato. In tali ipotesi, il comportamento restitutivo immediato del bene, una volta presa coscienza dell'errore, esclude altresì la configurabilità del tentativo di furto. Il giudice è tenuto a valutare attentamente la prova in ordine all'elemento psicologico del reato, senza poter pervenire a conclusioni manifestamente illogiche o travisanti gli elementi acquisiti, e deve confrontarsi adeguatamente con le deduzioni difensive che prospettino la mancanza del dolo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CIAMPI Francesco M. - Presidente

Dott. MENICHETTI Carla - Consigliere

Dott. PEZZELLA Vincenzo - Consigliere

Dott. TANGA Antonio L. - Consigliere

Dott. CENCI Daniele - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 28/02/2019 della CORTE APPELLO di MESSINA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. CENCI DANIELE;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. CARDIA DELIA, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il 28 febbraio 2019 la Corte di appello di Catania, in parziale riforma della sentenza con la quale il Tribunale di Mess…

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