Il procedimento disciplinare a carico del detenuto deve svolgersi nel rispetto dei principi di garanzia e del contraddittorio, con la contestazione dell'addebito entro dieci giorni dal rapporto disciplinare e la decisione entro i successivi dieci giorni, senza che la mancata notificazione del rapporto disciplinare possa inficiare la regolarità del procedimento, il quale mira al mantenimento dell'ordine e della disciplina nell'istituto penitenziario, nonché al reinserimento sociale del condannato. La violazione di tali prescrizioni procedurali, tese a tutelare la dignità della persona e il diritto di difesa del detenuto, comporta l'illegittimità della decisione disciplinare adottata. Tuttavia, nel caso di specie, il procedimento risulta essere stato articolato nel pieno rispetto della disciplina procedimentale, con la contestazione degli addebiti entro il termine di dieci giorni dal rapporto disciplinare e la decisione assunta immediatamente dopo la contestazione, nel rispetto del termine di dieci giorni fissato dalla legge, senza che la mancata notificazione del rapporto disciplinare possa inficiare la regolarità del procedimento.