Cassazione penale Sez. V sentenza n. 6176 del 15 febbraio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:6176PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, pur essendo abilitato all'accesso a un sistema informatico protetto, vi acceda o si mantenga in esso violando le condizioni e i limiti risultanti dal complesso delle prescrizioni impartite dal titolare del sistema per delimitarne oggettivamente l'accesso, integra il reato di accesso abusivo a sistema informatico protetto, a prescindere dagli scopi e dalle finalità che abbiano soggettivamente motivato l'ingresso nel sistema. L'errore di fatto sulle prescrizioni del titolare del sistema non è configurabile qualora si tratti di inescusabile errore sulle regole che governano l'uso del sistema informatico. La qualità di pubblico ufficiale dell'agente costituisce una circostanza aggravante del reato, in quanto il collegamento funzionale tra tale qualità e l'accesso abusivo rende possibile quest'ultimo proprio in ragione della disponibilità delle chiavi di legittimazione all'utilizzo del sistema, concesse all'imputato in virtù della sua qualifica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SAVANI Piero - Presidente

Dott. BRUNO Paolo A. - rel. Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza della Corte d'appello di Cagliari del 2 febbraio 2015;
letti gli atti, il ricorso e la sentenza impugnata;
letta la memoria difensiva contenente motivi nuovi;
sentita la relazione del Consigliere Dr. Paolo Antonio Bruno;
udite le conclusioni del Procuratore Generale in persona del Sostituto Dr. DELEHAYE Enrico, che ha chiesto il rigetto del ricorso;
sentito, altresi', l'avv. (OMISSIS), che, anche in sostituzione dell'avv. (OMIS…

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