ECLI:IT:CASS:2002:32146PEN
FATTO E DIRITTO
I coniugi G. A. e A. E., nella rispettiva qualità la prima di rappresentante legale delle società in nome collettivo "Albergo T. B." e "A.G." (proprietarie del terreno) ed il secondo di esecutore di lavori, sono stati condannati dalla Corte di Appello di Milano in data 11.5.2001 alla pena di giorni 10 di arresto e 20 milioni di ammenda (con i benefici di legge per la G.), in relazione al reato di cui allo art. 1 sexies l. 431/85, come accertato in località ((omissis)) in Valfurba, fino al 15.7.1998.
Per il reato urbanistico ex art. 20 lett. C l. 41/85 (stante la intervenuta concessione in sanatoria) è stata pronunciata sentenza di non doversi procedere nei confronti degli stessi imputati.
Gli interessati hanno ora proposto ricorso per Cassazione, con due motivi: nel primo si deduce la estraneità della G. alla esecuzione dei lavori; nel secondo l'assenza di antigiuridicità del fatto o, almeno, dell'elemento soggettivo della colp…
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