Cassazione penale Sez. V sentenza n. 36954 del 7 settembre 2023

ECLI:IT:CASS:2023:36954PEN

Massima

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La sussistenza dell'attenuante della provocazione, ai fini della configurabilità di un reato, richiede: a) lo stato d'ira, costituito da un'alterazione emotiva che può anche protrarsi nel tempo e non essere in rapporto di immediata reazione al fatto ingiusto altrui; b) il fatto ingiusto altrui, che deve essere connotato dal carattere dell'ingiustizia obiettiva, intesa come effettiva contrarietà a regole giuridiche, morali e sociali, reputate tali nell'ambito di una determinata collettività in un dato momento storico e non con riferimento alle convinzioni personali dell'imputato; c) un rapporto di causalità psicologica e non di mera occasionalità tra l'offesa e la reazione, indipendentemente dalla proporzionalità tra esse, purché sia riscontrabile una qualche adeguatezza tra l'una e l'altra condotta. Ai fini del riconoscimento di tale attenuante, non è richiesta la proporzione tra la reazione e l'offesa, ma l'adeguatezza di quella a questa, quale parametro di valutazione dello stato d'animo dell'autore, considerato che un'azione eccedente l'adeguatezza non sarebbe conseguente allo stato d'ira determinato dal fatto ingiusto altrui. Nel valutare tale adeguatezza, il giudice non può limitarsi all'ultimo episodio offensivo al quale l'imputato abbia reagito, ma deve estendere la valutazione a tutta l'eventuale serie di atti similari ripetuti nel tempo, idonei a potenziare, per accumulo, la carica afflittiva e tali da incidere nel rapporto tra offesa e reazione. La parte civile, pur non avendo interesse diretto alla determinazione del trattamento sanzionatorio, ha interesse a contraddire in ordine alla sussistenza di un'aggravante, in quanto questa incide sulla concreta dimensione offensiva del fatto, della quale il profilo sanzionatorio è solo una conseguenza, e quindi sulla lesione dell'interesse protetto, rilevante anche ai fini dell'accertamento della responsabilità civile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PEZZULLO Rosa - Presidente

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. PILLA Egle - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

Dott. CUOCO Michele - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 19 dicembre 2022 della Corte d'appello di Catania;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CUOCO MICHELE;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. DALL'OLIO MARCO, che ha concluso per il rigetto del ricorso;
uditi i difensori:
avv.ti (OMISSIS) e (OMISSIS), difensori di fiducia di (OMISSIS), nonche'…

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