La revoca legittima di un provvedimento amministrativo di aggiudicazione di lavori pubblici, disposta per sopravvenuti motivi di pubblico interesse, comporta il diritto dell'originario aggiudicatario di ottenere l'indennizzo di cui all'art. 21-quinquies della legge n. 241/1990, a condizione che tale diritto sia stato tempestivamente azionato entro il termine di prescrizione decennale decorrente dalla comunicazione della revoca stessa. L'indennizzo è dovuto a titolo di danno emergente per le spese progettuali e legali sostenute dall'aggiudicatario, in ragione della revoca disposta per motivi non imputabili allo stesso e non prevedibili al momento dell'aggiudicazione. Tuttavia, il diritto all'indennizzo può essere fatto valere solo dal soggetto che risulti titolare della relativa situazione giuridica soggettiva, in forza di un valido ed opponibile trasferimento della stessa da parte degli originari titolari. In mancanza di tale trasferimento, ovvero qualora il diritto risulti prescritto per decorso del termine decennale, la domanda di indennizzo deve essere respinta.