Il cittadino extracomunitario che richiede il rinnovo del permesso di soggiorno deve dimostrare di avere una situazione lavorativa e reddituale stabile e regolare, tale da garantire il proprio sostentamento. Pur tenendo conto delle difficoltà del mercato del lavoro, non è possibile tollerare situazioni di precarietà prolungate oltre limiti ragionevoli, essendo richiesto all'interessato un atteggiamento attivo nella ricerca di opportunità lavorative coerenti con le proprie capacità e idonee a garantire redditi tracciabili, nonché la verifica del regolare versamento dei contributi previdenziali. L'aiuto economico di familiari o altri soggetti, se non per brevi periodi, non può sostituire l'impegno lavorativo. Trascorso un periodo di inattività lavorativa non giustificata, superiore a quello ragionevolmente ammissibile, il rinnovo del permesso di soggiorno può essere legittimamente negato, anche in assenza di precedenti situazioni di irregolarità, ove non siano presenti indicatori rassicuranti circa la possibilità di una prossima stabilizzazione reddituale. La semplice disponibilità al lavoro e il reperimento di generiche proposte di assunzione non sono sufficienti a far presumere il superamento della fase di precarietà.