Cassazione penale Sez. II sentenza n. 24305 del 10 giugno 2014

ECLI:IT:CASS:2014:24305PEN

Massima

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Il vincolo associativo nel delitto di partecipazione ad associazione mafiosa si instaura nella prospettiva di una futura permanenza in essa a tempo indeterminato e si protrae sino allo scioglimento della consorteria, potendo essere significativo della cessazione del carattere permanente del reato soltanto l'avvenuto recesso volontario, che deve essere accertato caso per caso in virtù di condotta esplicita, coerente e univoca e non in base a elementi indiziari di incerta valenza, quali l'età, lo stato di carcerazione, il subingresso di altri nel ruolo di vertice e lo stabilimento della residenza in luogo in cui si assume non essere operante una famiglia di "cosa nostra". Pertanto, il sopravvenuto stato detentivo di un soggetto per un nuovo titolo, nella specie per il delitto associativo in ordine al quale erano già stati acquisiti gli elementi indizianti al momento della prima ordinanza cautelare per un diverso reato, non determina la necessaria ed automatica cessazione della partecipazione al sodalizio criminoso di appartenenza, atteso che, in determinati contesti delinquenziali, i periodi di detenzione sono accettati dai sodali come prevedibili eventualità, le quali, da un lato, attraverso contatti possibili anche in pendenza di detenzione, non impediscono totalmente la partecipazione alle vicende del gruppo e alla programmazione delle sue attività e, dall'altro, non fanno cessare la disponibilità a riassumere un ruolo attivo non appena venga meno il forzato impedimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - rel. Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1532/2013 TRIB. LIBERTA' di BARI, del 12/12/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. IANNELLI ENZO;

Letti gli atti, la ordinanza impugnata, il ricorso;

Udita la relazione del cons. Dott. JANNELLI Enzo;

Udite le conclusioni del S. Procuratore generale, Dott. VOLPE Giuseppe, per il rigetto del ricorso.

OSSERVA

(OMISSIS), in custodia cautelare in carcere, tra l'altro, per il d…

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