Cassazione penale Sez. V sentenza n. 3814 del 24 gennaio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:3814PEN

Massima

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Il giornalista che riferisce notizie di cronaca giudiziaria, anche se non corrispondenti in tutto al vero, non commette il reato di diffamazione a mezzo stampa qualora le inesattezze siano modeste e marginali, senza alterare il nucleo essenziale della notizia, e la stessa sia comunque di rilevante interesse pubblico. Tuttavia, il giornalista deve agire con la consapevolezza che le informazioni fornite saranno socialmente interpretate come offensive, senza che sia necessario l'intento di diffamare. Il direttore del giornale, inoltre, risponde a titolo di concorso per omesso controllo sulla pubblicazione, qualora la condotta omissiva sia connotata da colpa. Il diritto di cronaca, pertanto, scrimina la condotta del giornalista solo se le eventuali inesattezze non snaturano il nucleo essenziale della notizia, la quale deve comunque risultare di interesse pubblico e non essere strumentalmente utilizzata per denigrare il soggetto coinvolto, anche attraverso sapienti accostamenti tra fatti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. FUMO Maurizio - rel. Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO LA CORTE D'APPELLO PRESSO CORTE D'APPELLO DI NAPOLI e (OMISSIS);

nei confronti di:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

2) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS) C/;

3) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS) C/;

avverso la sentenza n. 5126/2010 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 25/10/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 29/11/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MAURIZIO FUMO;

udito il PG in …

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