Cassazione penale Sez. V sentenza n. 40055 del 30 settembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:40055PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La partecipazione di un soggetto ad un'associazione di tipo mafioso può essere desunta da una pluralità di elementi probatori, anche se non tutti convergenti su specifiche condotte, purché complessivamente dimostrino la sua costante disponibilità a svolgere nell'interesse del sodalizio criminale le attività di volta in volta affidategli, come la partecipazione all'organizzazione di omicidi, ad attività estorsive, a pestaggi, allo spaccio di stupefacenti, alla custodia di armi o all'espletamento di attività di vedetta o di recapito di messaggi ad altri associati. Tali elementi probatori possono includere le dichiarazioni di collaboratori di giustizia, la cui credibilità deve essere adeguatamente motivata dal giudice, nonché altre prove acquisite nel rispetto del contraddittorio, come sentenze irrevocabili relative a reati commessi nell'interesse del sodalizio mafioso. Il giudice del merito non è tenuto a confrontarsi con le valutazioni effettuate in sede cautelare sulla base di un diverso materiale probatorio, essendo il giudizio di merito ispirato a criteri differenti. Inoltre, il giudice del merito può disporre d'ufficio l'acquisizione di nuovi mezzi di prova ritenuti assolutamente necessari per l'accertamento dei fatti, anche in sede di giudizio abbreviato, purché sia garantito il contraddittorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. ROMANO Michele - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 22/05/2018 della Corte di appello di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere ROMANO Michele;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Lori Perla, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile;
udito il difensore dell'imputato avv. (OMISSIS), che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO

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