Cassazione penale Sez. V sentenza n. 4314 del 2 febbraio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:4314PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel procedimento di prevenzione, può valutare la pericolosità sociale del soggetto sulla base di elementi indiziari che, pur non integrando gli estremi del reato di partecipazione ad associazione mafiosa, siano comunque funzionali agli interessi dei poteri criminali e costituiscano una sorta di terreno favorevole permeato di cultura mafiosa. Tale nozione di "appartenenza" al sodalizio criminoso, rilevante ai fini dell'applicazione delle misure di prevenzione, è più ampia e meno tecnica rispetto al concetto di "partecipazione" richiesto per la configurazione del reato associativo, essendo sufficiente che il comportamento del soggetto, pur non costituendo reato, sia comunque espressione di una vicinanza e adesione agli interessi della criminalità organizzata. Pertanto, il giudizio di pericolosità sociale può fondarsi su elementi diversi e meno stringenti rispetto a quelli necessari per la condanna penale, purché la motivazione del provvedimento di prevenzione sia logica, coerente e adeguatamente argomentata in relazione al quadro indiziario complessivo. La pronuncia assolutoria in sede penale non comporta automaticamente l'esclusione della pericolosità sociale, quando questa sia valutata dal giudice della prevenzione sulla base di elementi distinti, ancorché desumibili dai medesimi fatti storici. Il sindacato di legittimità sulla motivazione del provvedimento di prevenzione è limitato alla verifica della sua esistenza e non estensibile a una nuova valutazione delle risultanze probatorie, essendo preclusa la possibilità di censurare la mera illogicità della motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO ((omissis)) - Presidente

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 30.10.2014 della Corte di Appello di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
lette le conclusioni scritte rassegnate dalla Procura generale nella persona del Dott. GIALANELLA Antonio, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il provvedimento impugnato la Corte di Appello di Napoli ha confermato il provvedimento emesso dal Tribunale di Napoli, Sezione per l'applicazione della misure …

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