Il dolo generico del delitto di diffamazione a mezzo stampa sussiste quando l'autore dell'articolo, pur avendo ricevuto da fonte istituzionale una notizia di fatto, la rielabora consapevolmente inserendovi particolari non veritieri e idonei a identificare specificamente le persone offese, senza aver previamente verificato la veridicità delle informazioni aggiunte, dimostrando così la volontà di caratterizzare la notizia in modo lesivo dell'altrui reputazione. In tali casi, l'affidamento sulla qualità della fonte istituzionale non esclude la responsabilità dell'autore e del direttore responsabile, in quanto il dolo è integrato dalla consapevole pubblicazione di elementi fattuali non corrispondenti al reale contenuto della notizia ricevuta, pur in assenza di una specifica intenzione diffamatoria. La liquidazione della sanzione civile accessoria ex art. 12 l. n. 47/1948 è rimessa all'equità del giudice, il quale deve tenere conto della scarsa diffusione della pubblicazione ai fini della determinazione dell'importo dovuto.