Cassazione penale Sez. II sentenza n. 36266 del 11 ottobre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:36266PEN

Massima

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Il delitto di associazione per delinquere sussiste quando vi sia un vincolo associativo tendenzialmente permanente o stabile, destinato a durare anche oltre la realizzazione dei delitti concretamente programmati, un programma criminoso indeterminato che distingue il reato associativo dall'accordo che sorregge il concorso di persone nel reato, e una struttura organizzativa, sia pur minima, ma idonea e adeguata a realizzare gli obiettivi criminosi presi di mira. Tali elementi possono essere desunti da una pluralità di elementi di fatto, quali la stabile partecipazione a delitti della stessa specie, commessi con analoghe modalità in un determinato territorio, la ripartizione di compiti specifici tra i partecipi, l'esistenza di una volontà di ripartizione organizzata dei proventi illeciti anche a coloro che non hanno partecipato alla esecuzione dei singoli reati-fine. La valutazione di tali elementi di fatto rientra nella discrezionalità del giudice di merito, il cui apprezzamento è sindacabile in sede di legittimità solo in caso di manifesta illogicità o travisamento del dato probatorio. Il delitto di ricettazione può essere provato anche sulla base di intercettazioni telefoniche, la cui interpretazione costituisce questione di mero fatto rimessa alla valutazione del giudice di merito, se motivata in conformità ai criteri della logica e delle massime d'esperienza. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella determinazione della pena, nel bilanciamento tra circostanze aggravanti e attenuanti, e nella valutazione dell'esistenza di un medesimo disegno criminoso tra fatti giudicati in procedimenti diversi, sindacabile in sede di legittimità solo in caso di manifesta illogicità o travisamento del dato probatorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - rel. Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) LO. NE. MI. , N. IL (OMESSO);

2) VE. GI. N. IL (OMESSO);

3) AL. DI. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1482/2009 CORTE APPELLO di PALERMO, del 08/10/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 08/07/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. UGO DE CRESCIENZO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. MONETTI che ha concluso …

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