Cassazione penale Sez. III sentenza n. 22808 del 13 giugno 2022

ECLI:IT:CASS:2022:22808PEN

Massima

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Il concorso nel reato di detenzione illecita di sostanze stupefacenti si configura quando l'agente, pur non essendo il diretto detentore della droga, apporta un consapevole contributo causale, morale o materiale, all'altrui condotta criminosa, agevolandola o rafforzandone il proposito, superando così il mero limite della connivenza non punibile. A tal fine, rilevano elementi quali la presenza dell'imputato nel luogo del reato, il suo comportamento durante l'intervento delle forze dell'ordine, la destinazione della droga presso la sua abitazione, nonché la disponibilità di denaro contante e altri indizi che, nel loro complesso, dimostrino il suo coinvolgimento attivo e consapevole nella detenzione illecita. La valutazione del giudice di merito in ordine alla sussistenza del concorso, se sorretta da un apparato argomentativo privo di profili di manifesta illogicità, non è sindacabile in sede di legittimità, non potendosi in tale sede procedere a una rilettura autonoma degli elementi di fatto. Analogamente, la determinazione della pena, se adeguatamente motivata con riferimento alla gravità della condotta e agli elementi soggettivi ed oggettivi del reato, non è censurabile in cassazione, salvo che non risulti manifestamente sproporzionata. La disparità di trattamento sanzionatorio rispetto a un concorrente, peraltro, può essere dedotta solo se dedotta tempestivamente nel giudizio di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROSI Elisabetta - Presidente

Dott. ACETO Aldo - Consigliere

Dott. LIBERATI Giovanni - Consigliere

Dott. ANDRONIO ((omissis)) - Consigliere

Dott. ZUNICA Fabio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 20-11-2020 della Corte di appello di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dr. ((omissis));
lette le conclusioni rassegnate ex Decreto Legge n. 137 del 2020, articolo 23, comma 8 dal Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott.ssa ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 20 n…

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