Cassazione penale Sez. V sentenza n. 7406 del 25 febbraio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:7406PEN

Massima

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Il giudice di legittimità non può riesaminare il merito della decisione impugnata, essendo precluso il controllo sulla correttezza della motivazione in rapporto ai dati processuali, salvo che non emerga ictu oculi una caduta di consequenzialità logica dal testo del provvedimento. Pertanto, il ricorso per cassazione basato sulla mera prospettazione di una lettura alternativa del materiale probatorio rispetto a quella motivatamente adottata dal giudice di merito è inammissibile, in quanto si risolve in un inammissibile riesame del merito. Il giudice di legittimità deve limitarsi a verificare la logicità e la coerenza della motivazione, senza poter sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, anche laddove siano dedotte presunte incongruenze o lacune nelle deposizioni testimoniali, salvo che non emergano vizi logici o contraddittorietà palesi nel ragionamento del giudice di primo grado.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTELLA Mario - Presidente

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - rel. Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) ST. LU. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 8/2009 TRIBUNALE di ASCOLI PICENO, dei 19/10/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 04/11/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO OLDI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis));

che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con sentenza in …

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