La concessione faunistico-venatoria, una volta rilasciata, può essere rinnovata tacitamente ai sensi della normativa regionale applicabile, salvo che non intervengano specifiche cause di disdetta o revoca previste dalla legge. In tal caso, l'amministrazione competente è tenuta a valutare attentamente la situazione e, ove possibile, a disporre il rinnovo parziale della concessione per le sole porzioni di territorio non interessate dalle disdette, evitando di inibire in toto lo svolgimento delle attività venatorie. Il provvedimento di diniego del rinnovo deve essere adeguatamente motivato, preceduto dal preavviso di rigetto e adottato dall'organo competente individuato dalla normativa di settore. Il silenzio serbato dall'amministrazione sull'istanza di rinnovo può comportare la formazione del silenzio-assenso, precludendo l'adozione di un successivo provvedimento di diniego. L'annullamento o la modifica della concessione devono avvenire nel rispetto dei principi di partecipazione procedimentale e di buon andamento dell'azione amministrativa.