Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 36767 del 25 settembre 2003

ECLI:IT:CASS:2003:36767PEN

Massima

Massima ufficiale
In tema di valutazione dei gravi indizi di colpevolezza, richiesti per l'adozione di misure cautelari personali, la disposizione dell'art. 273 primo comma bis c.p.p., che rinvia ai criteri di valutazione della prova di cui all'art. 192 terzo e quarto comma c.p.p., impone che le dichiarazioni accusatorie del chiamante in correità siano sottoposte ad una verifica attraverso riscontri parzialmente individualizzanti. Anche la valutazione complessiva di plurime chiamate in correità, munite del comune attributo della “vocazione individualizzante”, rispetta tale “principio di individualizzazione” del riscontro.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: ((omissis)) - Presidente Giangiulio Ambrosini - ((omissis)) - ((omissis)) - ((omissis)) - Cons. Relatore ha pronunciato la seguente: SENTENZA sul ricorso proposto da Gi. Gr., nato ad Ac. Ca. il (...); Avverso l'ordinanza 11/11/02 del Tribunale di Catania; Visti gli atti, l'ordinanza denunziata e il ricorso; Udita in camera di consiglio la relazione fatta dal Consigliere dr. ((omissis)); Udito il Pubblico Ministero in persona del dr. G. Veneziano, che ha concluso per il rigetto del ricorso; Udito il difensore avv. A. Ba., che ha concluso per l'accoglimento del ricorso. FATTO E DIRITTO Il Tribunale di Catania, con ordinanza 11/11/02, decidendo in sede di riesame, confermava la misura cautelare della custodia in carcere adottata, il precedente 14 ottobre, dal Gip dell…

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