Tribunale Amministrativo Regionale Emilia Romagna - Bologna sentenza n. 327 del 2021

ECLI:IT:TARBO:2021:327SENT

Massima

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Il provvedimento amministrativo di divieto di somministrazione di alimenti e bevande, emesso a seguito di carenza dei presupposti sostanziali per l'esercizio dell'attività, è legittimo e può essere dichiarato improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse, con compensazione delle spese di lite, qualora il ricorrente rinunci all'impugnazione per aver perso l'interesse alla decisione. Il principio di diritto affermato dalla sentenza è che l'Amministrazione può legittimamente inibire l'attività di somministrazione di alimenti e bevande in assenza dei requisiti necessari, e il giudice amministrativo può dichiarare improcedibile il ricorso avverso tale provvedimento qualora il ricorrente rinunci all'impugnazione per sopravvenuto difetto di interesse, con compensazione delle spese di lite tra le parti. La massima giuridica si fonda sui seguenti principi e argomentazioni: 1. L'Amministrazione può legittimamente adottare un provvedimento di divieto di somministrazione di alimenti e bevande qualora riscontri la carenza dei presupposti sostanziali per l'esercizio dell'attività. Tale provvedimento è conforme al principio di legalità dell'azione amministrativa e tutela l'interesse pubblico al corretto svolgimento delle attività economiche. 2. Il ricorso avverso tale provvedimento può essere dichiarato improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse, ai sensi dell'art. 35, comma 1, lett. c) del Codice del processo amministrativo, qualora il ricorrente rinunci all'impugnazione per aver perso l'interesse alla decisione. Ciò è coerente con il principio di economia processuale e di ragionevole durata del processo. 3. La compensazione delle spese di lite tra le parti, come concordato dalle stesse, è conforme al principio di equità e buona fede processuale, in considerazione del sopravvenuto difetto di interesse che ha determinato l'improcedibilità del ricorso. In conclusione, la massima giuridica esprime il principio di diritto secondo cui l'Amministrazione può legittimamente inibire l'attività di somministrazione di alimenti e bevande in assenza dei requisiti necessari, e il giudice amministrativo può dichiarare improcedibile il ricorso avverso tale provvedimento qualora il ricorrente rinunci all'impugnazione per sopravvenuto difetto di interesse, con compensazione delle spese di lite tra le parti.

Sentenza completa

Pubblicato il 30/03/2021

N. 00327/2021 REG.PROV.COLL.

N. 00436/2016 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Emilia Romagna

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 436 del 2016, proposto da
Associazione di Promozione Sociale e Culturale denominata Villa del Tiglio, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall'avvocato Antonio Mancino, con domicilio eletto presso il suo studio in Bologna, via Marsili 19;

contro

Comune di Bologna, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Monica Cattoli, con domicilio eletto presso l’avvocatura comunale in Bologna, piazza Maggiore 6;

per l'annullamento

del provvedimento P.G. 97130/16 emesso dal Comune di Bologna Settore…

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