Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 21556 del 3 giugno 2021

ECLI:IT:CASS:2021:21556PEN

Massima

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Il divieto di prevalenza delle circostanze attenuanti generiche sulla recidiva reiterata pluriaggravata di cui all'art. 99, comma 4, c.p. non comporta violazioni dei principi costituzionali di uguaglianza, proporzionalità della pena, colpevolezza e diritto di difesa. Tale divieto, pur incidendo sulla quantificazione della pena, non determina una manifesta irragionevolezza o sproporzione del trattamento sanzionatorio, in quanto si limita a valorizzare in misura contenuta la componente soggettiva del reato, qualificata dalla plurima ricaduta del reo in condotte penalmente rilevanti. Il legislatore, nell'ambito della sua discrezionalità, può stabilire deroghe al bilanciamento ordinario delle circostanze, sindacabili solo in caso di manifesta irragionevolezza o arbitrarietà. Il divieto di prevalenza delle attenuanti generiche sulla recidiva reiterata non preclude l'accesso all'istituto del concordato in appello, imponendo solo di conformare la richiesta a tale regola, senza violare il diritto di difesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI SALVO Emanuele - Presidente

Dott. FERRANTI Donatella - Consigliere

Dott. NARDIN Maura - Consigliere

Dott. DAWAN Daniela - Consigliere

Dott. PICARDI Francesc - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 17/09/2020 della CORTE APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. FRANCESCA PICARDI;
trattato il processo con le modalita' di cui al Decreto Legge n. 137 del 2020, articolo 23, comma 8.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di Appello di Roma, previo rigetto del concordato proposto dalle parti', in considerazione dell'impossibilita' di riconoscere …

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