Il riparto di giurisdizione tra giudice ordinario e giudice amministrativo in materia di controversie riguardanti la concessione e la revoca di contributi e sovvenzioni pubbliche è affidato all'ordinario criterio individuato dall'art. 103, comma 1, della Costituzione, fondato sulla causa petendi. Pertanto, la situazione giuridica soggettiva del beneficiario di un contributo pubblico può essere qualificata come interesse legittimo nella fase antecedente all'assegnazione del beneficio, con conseguente giurisdizione del giudice amministrativo, mentre successivamente all'avvenuta ammissione al contributo, il beneficiario è titolare di un diritto soggettivo all'erogazione, con la conseguenza che le controversie riguardanti atti di diniego dell'attribuzione finale del beneficio, basati sull'inosservanza degli obblighi di esecuzione dell'intervento e/o di rendicontazione delle attività poste in essere, sono demandate alla cognizione del giudice civile ordinario. Pertanto, la revoca di un contributo pubblico disposta per l'inadempimento, da parte del beneficiario, di obblighi relativi alla rendicontazione, attiene a una questione afferente a un diritto soggettivo, come tale sottoposta alla cognizione del giudice ordinario.