Cassazione penale Sez. III sentenza n. 55023 del 10 dicembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:55023PEN

Massima

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Il reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990, sussiste quando vi sia la prova di un vincolo associativo stabile tra più soggetti, caratterizzato da una ripartizione di ruoli e compiti finalizzata alla realizzazione di un programma criminoso comune, anche se in forma rudimentale, come nel caso di un'organizzazione a base familiare. La partecipazione all'associazione può essere desunta non solo da condotte di diretta esecuzione del programma criminoso, ma anche da comportamenti di agevolazione e di sostegno, come l'avvertire i partecipi della presenza delle forze dell'ordine e l'invitarli a disfarsi dello stupefacente, atteso che tali condotte, valutate nel loro complesso, denotano una stabile collaborazione all'attività illecita. Inoltre, la responsabilità per il reato associativo non è esclusa dalla circostanza che alcuni dei reati-fine siano stati commessi dal solo partecipe che riveste il ruolo apicale, in quanto l'associazione può sussistere anche in assenza di una rigorosa divisione dei compiti, essendo sufficiente che ciascun partecipe contribuisca, secondo le proprie possibilità, alla realizzazione del programma criminoso comune. Infine, la prova della partecipazione all'associazione può desumersi anche da elementi indiziari, come le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, le intercettazioni telefoniche e ambientali, nonché i sequestri di sostanze stupefacenti, senza che sia necessaria la dimostrazione della diretta partecipazione di ciascun associato a tutti i reati-fine.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SARNO Giulio - Presidente

Dott. GALTERIO Donatella - Consigliere

Dott. SOCCI Angelo - Consigliere

Dott. GAI Emanue - Rel. Consigliere

Dott. REYNAUD Gianni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
2. (OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 11/06/18 del Tribunale di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott.ssa Gai Emanuela;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott.ssa Marinelli Felicetta, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'impugnata ordinanza, il Tribunale del riesame di …

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