Cassazione penale Sez. I sentenza n. 43275 del 22 ottobre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:43275PEN

Massima

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Il dolo dell'omicidio si configura quando l'agente, pur non avendo la specifica volontà di uccidere, si rappresenta la significativa possibilità di verificazione dell'evento morte e si determina ad agire comunque, accettandone il rischio come sviluppo collaterale o accidentale della propria condotta. La legittima difesa, quale causa di giustificazione, richiede la necessità di difendersi da un'aggressione in atto, senza alternative possibili, e la ragionevole percezione di tale pericolo imminente da parte dell'agente. Le esigenze cautelari, in particolare il pericolo di reiterazione del reato, possono essere desunti non solo dalle modalità della condotta delittuosa, ma anche dalla personalità dell'indagato, come la sua incapacità di autocontrollo e l'assenza di resipiscenza, anche in presenza di incensuratezza e giovane età. La presunzione di adeguatezza della custodia cautelare in carcere, prevista per determinati reati, fa ritenere sussistenti, salvo prova contraria, i requisiti di attualità e concretezza del pericolo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MAZZEI Antonella P. - Presidente

Dott. SARACENO Rosa Anna - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

Dott. ALIFFI Francesc - rel. Consigliere

Dott. CAPPUCCIO Daniele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 29/04/2019 del TRIB. LIBERTA' di NAPOLI;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ALIFFI FRANCESCO;
sentite le conclusioni del PG Dott. CANEVELLI PAOLO che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
uditi i difensori in difesa di (OMISSIS):
l'avvocato (OMISSIS) del foro di SANTA MARIA CAPUA VETERE si e' riportato ai motivi del ricorso e ne ha chiesto l'accoglimento;
l'av…

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