Il pubblico ufficiale che rilascia attestazioni di aver sottoposto i privati a visita medica, ai fini del rilascio o rinnovo della patente di guida, senza averla effettivamente svolta, commette il delitto di falso ideologico in atto pubblico di cui all'art. 479 c.p. e non il meno grave reato di falso in certificati o autorizzazioni amministrative previsto dall'art. 480 c.p. Ciò in quanto l'attestazione del pubblico ufficiale non si limita a una mera certificazione, ma documenta un'attività personalmente svolta con autonomo giudizio, ai fini dell'accertamento dei requisiti fisici per il rilascio o rinnovo della patente di guida. La falsità riguarda quindi un fatto proprio del pubblico ufficiale, rientrante nella previsione dell'art. 2700 c.c. e facente piena fede fino a querela di falso, e non un mero giudizio tecnico suscettibile di successiva modifica. Pertanto, la condotta del pubblico ufficiale che attesta falsamente di aver sottoposto i privati a visita medica, integra il delitto di falso ideologico in atto pubblico di cui all'art. 479 c.p. e non quello di falso in certificati o autorizzazioni amministrative di cui all'art. 480 c.p.