Cassazione penale Sez. I sentenza n. 17496 del 9 giugno 2020

ECLI:IT:CASS:2020:17496PEN

Massima

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Il dolo diretto è compatibile con il delitto tentato di omicidio quando la condotta dell'agente, valutata nel suo complesso e tenuto conto del contesto in cui si è svolta, rivela in modo univoco l'intenzione di cagionare la morte della vittima, anche se quest'ultima non sia stata spinta intenzionalmente dall'imputato ma sia scivolata o caduta accidentalmente. Ai fini della concessione delle circostanze attenuanti generiche, il giudice di merito può legittimamente negarle sulla base di una motivazione congrua e logica che tenga conto della gravità della condotta, dell'intensità del dolo, del comportamento processuale dell'imputato e di ogni altro elemento rilevante, senza necessità di un'analitica valutazione di ciascun fattore invocato dalla difesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MAZZEI Antonella P. - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - Consigliere

Dott. SARACENO Rosa Anna - Consigliere

Dott. MANCUSO Luigi F - rel. Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 24/01/2019 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. LUIGI FABRIZIO MANCUSO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. TOCCI Stefano, che ha concluso chiedendo quanto segue.
Il Procuratore Generale conclude per il rigetto del ricorso;
udito il difensore;
L'avvocato (OMISSIS) sostituto processuale in d…

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