Il superamento dei valori limite differenziali di immissione sonora, accertato mediante rilevazioni tecniche effettuate secondo le modalità previste dalla normativa, integra la condizione di eccezionale ed urgente necessità di intervenire a tutela della salute pubblica, legittimando l'adozione da parte del Comune di un'ordinanza contingibile e urgente che imponga la cessazione immediata delle emissioni sonore e l'adozione di misure di mitigazione, anche in assenza di un piano comunale di zonizzazione acustica. Ciò in quanto i valori limite differenziali di immissione, definiti dalla legge n. 447/1995 e dal d.p.c.m. 14.11.1997, trovano diretta applicazione anche in mancanza di una compiuta zonizzazione del territorio comunale, essendo la loro determinazione fondata sulla classificazione delle aree in base alla destinazione d'uso prevista dalla normativa. L'ordinanza comunale, pur avendo effetti temporanei fino all'adozione delle misure di contenimento delle immissioni, non è illegittima per carenza dei presupposti di urgenza e necessità, né per sproporzione, in quanto il rumore, in quanto fattore di pericolo per la salute umana, legittima l'intervento cautelare a tutela della collettività, senza che rilevi l'entità del superamento dei limiti, purché accertato. Inoltre, il metodo di rilevazione del rumore differenziale adottato dall'ARPA, che ha considerato il rumore residuo misurato quando l'attività del bar era quasi cessata, risulta corretto e conforme alla normativa, non essendo necessario misurare separatamente il rumore del traffico, in quanto componente del rumore residuo, né effettuare rilevazioni a finestre chiuse una volta accertato il superamento dei limiti a finestre aperte.