Cassazione penale Sez. I sentenza n. 25243 del 26 giugno 2024

ECLI:IT:CASS:2024:25243PEN

Massima

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La confisca di prevenzione di cui all'art. 24 del D.Lgs. n. 159 del 2011 mira a sottrarre alla disponibilità dell'interessato tutti i beni che siano frutto di attività illecite o ne costituiscano il reimpiego, senza distinguere se tali attività siano di tipo mafioso o meno. Pertanto, la sproporzione tra i beni posseduti e le attività economiche del proposto non può essere giustificata adducendo proventi da evasione fiscale, in quanto l'evasione, sia essa mero illecito amministrativo o rilevante penalmente, costituisce comunque provento di attività illecita che deve essere sottratto alla disponibilità del soggetto. Inoltre, ai fini della valutazione della sproporzione, le spese di sostentamento del nucleo familiare del proposto, che determinano il reddito netto rilevante per la capacità di acquisto, possono essere desunte anche dalle analisi statistiche ISTAT, restando a carico della parte interessata l'onere di dimostrare la propria effettiva capacità di investimento. Infine, il giudice ha il potere di intervenire nell'esame dei testi al fine di assicurare la pertinenza delle domande, senza che ciò determini una violazione del diritto di difesa, purché non vi sia una compressione del contraddittorio tale da limitare concretamente lo svolgimento dell'esame e del controesame.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIANI Vincenzo - Presidente

Dott. AUGUSTO MANCUSO Luigi Fabrizio - Consigliere

Dott. TOSCANI Eva - Consigliere - Relatore

Dott. MONACO Marco Maria - Consigliere

Dott. RUSSO Carmine - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
Ru.Vi. nato a F (ITALIA) il (Omissis
Co.Mi. nato a F il (Omissis)
Co.Mi. nato a F il (Omissis)
Co.An. nato a F il (Omissis)
avverso il decreto del 08/09/2023 della CORTE APPELLO di BARI
udita la relazione svolta dal Consigliere EVA TOSCANI;
lette le conclusioni del Sostituto Procuratore generale, LIDIA GIORGIO, che ha chiesto dichiararsi inammissibili i ricorsi
RITENUTO IN FATTO
1. Con il provvedimento in preambolo, la Corte di appello di Bari, giudicando in sede di rinvio su annullamento disposto dalla S…

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