Cassazione penale Sez. I sentenza n. 12721 del 29 marzo 2016

ECLI:IT:CASS:2016:12721PEN

Massima

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Il reato di danneggiamento seguito da incendio, di cui all'art. 424 c.p., richiede, quale elemento costitutivo, il sorgere di un concreto pericolo d'incendio, tale da mettere in pericolo la pubblica incolumità. Tale pericolo deve essere accertato in concreto, valutando le caratteristiche del fuoco appiccato, la natura e le condizioni del luogo, la presenza di persone, la tendenza del fuoco a diffondersi e la difficoltà di estinzione. Il giudizio sulla sussistenza del pericolo d'incendio non può basarsi su meri dati astratti, come la sola presenza di vegetazione, ma deve emergere da una puntuale analisi delle circostanze fattuali, idonee a dimostrare la possibilità dello sviluppo di un incendio di notevoli proporzioni e violenza, che tenda a diffondersi e non sia agevole estinguere. In mancanza di tale accertamento concreto, il fatto può integrare il reato di danneggiamento, anziché quello contro la pubblica incolumità di cui all'art. 424 c.p. Il giudice di merito deve quindi motivare in modo esaustivo e logico sulla sussistenza del pericolo d'incendio, senza limitarsi a considerazioni astratte o generiche, al fine di consentire il sindacato di legittimità sulla correttezza della qualificazione giuridica del fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO Maria C. - Presidente

Dott. DI TOMASSI Mariastefani - Consigliere

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

Dott. CENTONZE A. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 2106/2011 CORTE APPELLO di MILANO del 30/01/2014;
visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;
udita in pubblica udienza del 13/05/2015 la relazione fatta dal Consigliere dott. Angela TARDIO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale dott. DELEHAYE Enrico, che ha chiesto annullarsi con rinvio la sentenza impugnata, limitatamente all'applicabilita' della ipotesi di particolare tenuita';

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