Cassazione penale Sez. V sentenza n. 36706 del 24 luglio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:36706PEN

Massima

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Il dolo generico, anche nella forma del dolo eventuale, è sufficiente per integrare l'elemento soggettivo del reato di diffamazione, essendo necessario solo l'uso consapevole, da parte dell'agente, di parole ed espressioni socialmente interpretabili come offensive, secondo il loro significato oggettivo. Perché ricorra la scriminante di cui all'art. 598 c.p. è necessario che le espressioni ingiuriose concernano, in modo diretto ed immediato, l'oggetto della controversia e abbiano rilevanza funzionale per le argomentazioni poste a sostegno della tesi prospettata, essendo adoperate in scritti o discorsi dinanzi all'autorità giudiziaria. Il sindacato della Corte di Cassazione sulla motivazione è limitato alla verifica della sua compatibilità con il senso comune e con i limiti di una plausibile opinabilità di apprezzamento, senza poter procedere ad una rivalutazione delle risultanze probatorie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NAPPI Aniello - Presidente

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. SCOTTI Umberto L - rel. Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 26/01/2016 del GIUDICE DI PACE di LATINA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere UMBERTO LUIGI SCOTTI;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dptt- FILIPPI Paola, il Procuratore generale conclude per l'annullamento senza rinvio perche' il fatto non costituisce reato.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 26/1-25/2/2016 il Giudice di pace…

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