Il riconoscimento di titoli di studio e qualifiche professionali conseguiti all'estero costituisce un diritto soggettivo dell'interessato, che deve essere garantito dall'amministrazione competente attraverso un procedimento amministrativo imparziale e trasparente. L'annullamento giurisdizionale del provvedimento di diniego di riconoscimento impone all'amministrazione l'obbligo di riesaminare la domanda dell'interessato e adottare una nuova determinazione nel rispetto dei principi di legalità, buon andamento e tutela dell'affidamento. In caso di inerzia o inadempimento dell'amministrazione, il giudice può nominare un commissario ad acta per dare esecuzione alla sentenza, senza che ciò comporti oneri aggiuntivi per l'interessato. Il contenzioso seriale e l'assenza di particolari questioni giuridiche possono giustificare la compensazione delle spese di giudizio tra le parti, in considerazione del dovere di leale collaborazione che grava sull'amministrazione nel dare attuazione alle pronunce giurisdizionali.